giovedì 10 aprile 2008

Sarò multato per violazione della par condicio?

Pubblico qui un articolo che sarebbe stato pubblicato sul simpatico giornalino degli studenti dell'Università, se non fosse stato bloccato dall'incolpevole responsabile dell'ufficio stampa della Bocconi, in ossequio all'idiota legge sulla par condicio (non è possibile pubblicare sondaggi entro 15 giorni dalle elezioni, tra l'altro). Tralasciamo.
Vediamo se sti stronzi mi multano da qui!
Pre Scriptum: come si può intuire, non sono il solo autore dell'articolo. Il coautore è tal Danilo Marotta, uno dei loschi figuri che ha l'onore di un posto nei "blog amici".

Democrazia in Bocconi: modello e analisi empirica sulla Legge dell’Odio

Questo articolo doveva inizialmente essere scritto da uno solo di noi due, ed intitolarsi “perché me ne vado in Danimarca”. Tuttavia, il nostro spirito di scienziati sociali in fieri non poteva lasciare che pessimismo e catastrofismo ci prendessero la mano. Alla vigilia delle elezioni dovevamo dare il nostro contributo.
Partiamo da una premessa: il nostro è un paese in cui, tradizionalmente, la gente si odia. Non personalmente, magari; politicamente senz’altro: guelfi e ghibellini, laici e cattolici, fascisti e comunisti. Spinti da sana curiosità, volendo dare adeguata possibilità di esprimersi ai bocconiani, in accordo con lo spirito nazionale, abbiamo effettuato un sondaggio tra un consistente numero di studenti, applicando un modellino ideato dal più peloso dei due autori.
All’intervistato veniva chiesto quale partito avrebbe votato, e quale partito non avrebbe mai voluto vedere alla guida del Paese. Veniva poi usata una semplice formula
[1] per pesare i voti di ciascun partito a seconda della percentuale di “Odio” accumulata. Ed ecco i risultati[2]:


Partito

Voti

Voti dell’Odio

Risultato Legge dell’Odio

La Destra

3,2%

5,35%

2,17%

Lega Nord

3,2%

8,95%

1,59%

Popolo delle Libertà

34,5%

35,75%

30,78%

Unione Democratica di Centro

4,9%

5,35%

4,18%

Italia dei valori

4,9%

3,55%

5,02%

Partito Democratico

34,5%

14,25%

42,5%

Sinistra Arcobaleno

13,1%

25,05%

8,09%

Altri

1,7%

1,75%

5,58%




Il modello proposto sembra premiare partiti capaci di non attirare su sé l’Odio degli elettori di altri partiti. Al tempo stesso, il modello “frena” il risultato elettorale dei partiti particolarmente invisi agli elettori avversari, senza però deprimerli in misura speculare a quanto premi i “non-odiati”: ciò perché l’Odio potrebbe essere indotto da campagne che vedano diverse forze scagliarsi con inusitata virulenza contro un dato partito, il quale a dispetto della campagna denigratoria rimane capace di attrarre consensi.
Guardiamo ora ai risultati empirici: se confrontiamo i risultati ottenuti da PD e PDL, detto risultato è sostanzialmente equivalente in termini positivi (una situazione verosimile nonostante la specificità del campione), ma genera un gap in termini di “attrazione d’Odio”: la funzione di voto genera risultati opposti.
Considerando i pur parziali dati empirici azzardiamo due conclusioni:
1) a furia di vedere nel comunismo il proprio nemico storico, l’elettore del PDL (anche il più preparato, come un bocconiano), non riesce ad adattarsi alla legge elettorale proposta, votando contro altri piuttosto che contro il suo principale avversario e determinando per questo un premio inaspettato. Qualcosa di simile accade nella realtà, se si considera la scelta congiunta di PDL e Lega di non correre separati, al Senato, nel lombardo-veneto.
2) la convergenza di opinioni negative tra l’elettorato del PD e l’elettorato della Sinistra Arcobaleno (per convincersene si facciano un paio di somme) conferma che senz’altro un elemento teneva insieme questi due partiti nell’Unione: l’Odio verso l’attuale centrodestra, negli ultimi (tanti) anni “monopolizzato” da S. Berlusconi. Citando quest’ultimo, il centro-sinistra si caratterizzerebbe davvero come “coalizione dell’Odio”!
Inoltre, alcuni partiti sembrano attirare su di sé molto più Odio, in proporzione: si vedano i trionfali risultati, in termini negativi, della Lega Nord e – soprattutto – della Sinistra Arcobaleno, capaci di essere odiati anche più del doppio di quanto vengono votati. Ovviamente, quest’ultima conclusione deriva dal campione considerato.
Sembra evidente che il modello proposto, se attuato, incentivi le forze politiche a porsi come moderate, piuttosto che estremiste: si premia la capacità di unire piuttosto che dividere il Paese; ma la cosa più interessante è che la presenza del voto negativo potrebbe essere un buon incentivo per “smascherare” un finto bipolarismo: si dice spesso che il bipolarismo italiano è indotto, contingente. Invece, e il modello lo conferma empiricamente, il bipolarismo è ben radicato nelle teste, almeno dei bocconiani.
Che il lato oscuro della Forza sia con voi, anche nella cabina elettorale!


[1] La funzione considerata è: VP [1/(1+VN/VP)], dove VP rappresenta il numero dei voti positivi e VN quello dei voti negativi

[2] Va precisato che non si tiene conto del problema dell’astensionismo: i voti degli indecisi non vengono computati. D’altra parte, sembra che sistemi bipolari e bipartitici (in cui la forza dell’elettore mediano è al suo massimo) presentino un grado di astensionismo superiore rispetto a sistemi come quello italiano e tedesco.

lunedì 31 marzo 2008

Every Breath Ben Bernanke Takes

Dove si spiega in musica perchè uno studente della Columbia University crede di essere ben qualificato per la poltrona della FED...

domenica 30 marzo 2008

La realtà che ci assale, applausi e dintorni

Avevo preso la decisione di non seguire più la campagna elettorale: basta giornali, niente internet, la tv non ce l'ho.
Sono andato al cinema, e lì sono stato colto alla sprovvista. Mi fermo qui, fate anche voi questa esperienza.
Dico soltanto che, alla fine dello spot, l'intera sala è esplosa in uno scrosciante e prolungato applauso.

mercoledì 26 marzo 2008

Quando c'è il vento della novità, in campagna elettorale....

«Cara Alessandra, ti rivelo io riservatamente cosa ti ha detto ieri notte nonno Benito in sogno - scrive la Santanchè - Mia amatissima nipotina, non dovevi essere proprio tu e non la Santanchè a ricordare agli italiani, come ha fatto oggi a Napoli con la schiena dritta e il petto in fuori, che senza Mussolini non ci sarebbero stati il salario garantito, l'Inps, i diritti per le donne, Cinecittà, Marconi, Pirandello, D'Annunzio, la grande architettura e le grandi bonifiche?(...)"
...e magari, già che ci siamo, la meccanica quantistica, le vittorie italiane ai mondiali del '34 e del '38, il New Deal, il teatro di Brecht e le poesie di Garcia Lorca, i film di Ernst Lubitsch....


lunedì 24 marzo 2008

Viaggio al Termine della Notte (o passeggiata prima dell'alba fino alla Stazione Centrale)

Tutto è iniziato alle quattro del mattino. Un orario sexy per svegliarsi, vestirsi, aspettare un maledettissimo tram. Vabè, ho pensato, a qualsiasi ora, in questi giorni, per strada ci saremmo stati solo noi.
Invece no, qualcuno c'era. Va detto che eravamo gli unici bianchi, in giro.
C'era anche un allegro gruppo di neri che è salito sul tram, tutti vestiti a festa; e giù, nel Viale, tanti altri che li salutavano allegramente. Quanta vita, per essere quasi le cinque del mattino! Ma cosa cazzo avevano fatto?
Siamo arrivati, ma dato il panorama la parola giusta probabilmente è "atterrati", poco dopo le cinque del mattino alla Stazione Centrale. M'è venuto da pensare a quei tizi che si fanno saltare il cervello nei rave party, su a Segrate, in questi giorni.
Ogni tanto scappa il morto, ma sanno come divertirsi. E poi c'è una bella atmosfera, le foto le prendono sempre verso l'alba in questi capannoni industriali dismessi che hanno già un loro fascino. In più c'è l'aria delle cose appena finite: la folla ha copulato, ora fuma la classica sigaretta.
Qualche fanatico, da qualche parte, aveva anche aperto un Forum pieno solo di immagini di posti del genere: si chiamava La Zona, come quella del film di Tarkovskij. Davvero splendido.
Insomma, la accompagno al suo onesto autobus - caricando il suo decisamente poco amichevole bagaglio:
"cosa cazzo c'è qui dentro, mattoni?"
"Più o meno". Erano libri di Fisica.
Poi, con l'ebbrezza di chi ha saltato a piedi uniti una nottata di sonno (no, è scientificamente provato, si è proprio ubriachi), le mie letture mi confondono l'identità. Ma per adesso ero contento. Albeggiava, il tram era arrivato, mi siedo e ascolto il napoletano ubriaco/asmatico/disturbato che chiede al conducente i sei modi per arrivare al capolinea del 29. ERAVAMO sul 29.
Ho pensato che avrei potuto prendere un cappuccino d'orzo, appena arrivato. Buono. Poi mi sarei messo a leggere. C'era una certa leggerezza, nell'aria, tutto m'è sembrato semplice e lineare. Sono l'investigatore privato più dritto di Los Angeles.
Il cappuccino d'orzo fa schifo, c'era un'oliva per terra, il libro di Statistica era aperto sul tavolo.
Non sono un investigatore, non siamo a Los Angeles, e ho sonno.
Succede, ma da domani guarderò l'ubriacone sul tram con un occhio diverso. Me l'ha insegnato Bukovskij.

martedì 18 marzo 2008

More on (o moron): Tibet

Raccolgo una testimonianza che mi va di riportarvi:

"Nel corso della giornata di ieri ho partecipato ad un sit-in sotto la Torre di Pisa per manifestare solidarietà al popolo tibetano.

Incontri emblematici durante il volantinaggio:

- un gruppo di ragazzi francesi, che ci hanno aiutati a fare numero per le riprese per le TV locali.

- un gruppo di turisti americani, che ignorava dove fosse il tibet e cosa vi stesse succedendo.

- un gruppo di turiste cinesi, che ci hanno detto che quello che stavamo facendo era vergognoso e dovremmo smetterla noi occidentali di immischiarci in affari interni cinesi."

Passo e chiudo.

venerdì 29 febbraio 2008

Continuità Programmatica

Direttamente dal programma elettorale di John McCain


giovedì 21 febbraio 2008

La ricerca, la politica: un rapporto difficile

Antefatto: la famosa visita del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza di Roma.
Come molti sapranno, prima della decisione definitiva del Rettore (la cui figura si staglia grandiosamente nel panorama accademico italiano ), alcuni docenti avevano espresso delle perplessità circa l'opportunità della visita del Pontefice con una lettera, firmata da 67 studiosi, tra i quali anche l'illustre fisico Luciano Maiani , il quale era stato nominato da poco per la direzione del CNR.
Seguì la conferma dell'invito, le strombazzate proteste di qualche post-sessantottino, la volpesca rinuncia del Papa, e tutto il solito casino strumentale dei nostri "onorevoli" rappresentanti politici. Ma torniamo alla storia personale del nostro: la sua firma sulla "lettera dei 67" qualche fastidio l'ha provocato, se è vero che il centrodestra ha aperto un allegro fuoco di sbarramento sulla nomina di Maiani presentando due interrogazioni parallele in cui si chiedeva al governo di riflettere sulla scelta alla luce dei recenti comportamenti del prescelto. Alla Camera l’iniziativa è stata di Angela Filipponio Tatarella di AN, al Senato invece è toccato al forzista Franco Asciutti (qui e qui). Alla fine si è deciso per un rinvio della nomina a data da destinarsi in attesa che il ministro Mussi confermi la scelta del fisico. (fonte: NfA)
Giuseppe Valditara, senatore di AN e segretario di una delle due commissioni, ha commentato: "ho pensato che fosse importante questa pausa per rasserenare gli animi e consentire al prof. Maiani di chiarire la sua posizione".
Posizione però abbastanza chiara (si legga il testo) : è evidente che si PRETENDE che il prof. Maiani ritratti.
Lascio a voi le considerazioni su quanto sia moderno, laico e democratico il Paese in cui viviamo.
Ma la vergogna non finisce qui: il 7 Febbraio l'on. Gabriella Carlucci (lei!) scrive una lettera a Prodi, Mussi e alle Commissioni competenti. Riporto integralmente il testo, e la replica del professore che la Carlucci ha citato, e mal gliene è incolto. Si commentano entrambe da sole, immagino.

"Nel proporlo alla Presidenza del CNR Luciano Maiani è stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali.Niente di più falso.Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (Premio Nobel per la Fisica nel 1979) con i quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse.Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse.Successivamente Glashow addirittura si oppose a che Maiani ottenesse un posto di ruolo al CERN poiché manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore. Cosa, questa, estremamente ridicola.Tutto questo creò un notevole danno di immagine alla Fisica italiana e alla tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza: i famosi “eredi di Fermi” che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere: Cabibbo è stato Presidente dell’INFN e dell’ENEA, Petronzio è l’attuale Presidente dell’INFN, Parisi ha presieduto il Comitato di Alta Consulenza che ha portato Maiani alla Presidenza del CNR. Maiani è stato Presidente dell’INFN e Direttore del CERN provocando danni devastanti ad entrambe le istituzioni. Particolarmente critica fu la sua gestione del CERN come è dimostrato da numerosi documenti (si veda, per esempio, Nature del 4 ottobre e dell’11 ottobre 2001).Letizia Moratti, allora Ministro della Ricerca, riuscì a risolvere la crisi e impedì una bruttissima figura all’Italia. Da ricordare che Parisi e Petronzio manifestavano nelle piazze italiane contro la Moratti proprio mentre lei si impegnava a salvare la faccia (e non solo) al loro sodale Maiani.Tutto questo non potrà essere dimenticato. Sarebbe pertanto utile per il bene di tutti e, soprattutto, del CNR che Maiani facesse un passo indietro. "
On. Gabriella Carlucci


February 14, 2008
Sr. Romano Prodi, Prime Minister

"Dear Sir:I have been shown the contents of a slanderous letter written to you by Sra. Gabriella Carlucci, MP and dated February 7, 2008. This letter was published in Puglia-Live and has been widely disseminated. It falsely claims that I have questioned the scientific competence of Prof. Luciano Maiani, the recently elected President of the CNR, and had opposed his appointment at CERN. These utterly invidious and untrue allegations were part of a more general attempt to belittle the scientific standing of Prof. Maiani. The letter denigrates his scientific accomplishments over the years and those of his colleagues, Profs. Cabibbo, Parisi and Petronzio, whose work was claimed to have caused serious damage to the image of Italian physics worldwide. Not so!The remarks that Sra. Carlucci attributes to me are wholly untrue and malicious. Prof. Maiani played a key role in our collaboration decades ago, for which he was duly recognized internationally by the awards of the highly regarded Dirac Medal and Sakurai Prize. Maiani’s many research publications have been cited well over 8000 times (not including the 3600 citations to our joint work). I have never written, suggested or thought anything remotely disparaging about the skill and accomplishments of this stellar Italian scientist.The more general arguments in Sra. Carlucci’s letter are equally false, slanderous and malicious. I, and my colleagues worldwide, have the highest regard for the many outstanding contributions of Italian theorists to particle physics, among whom Profs. Cabibbo, Petronzio and Parisi (as well as Maiani) are leading luminaries and indeed may be regarded as ‘heirs to Fermi.’ No event associated with their distinguished scientific careers has ever caused the slightest damage to the image of Italian physics. In the eyes of a foreign scholar, if there is anything that can damage the image of your country’s scientific institutions, it is the vulgarity and deception of this slanderous attempt at denigration of some of your nation’s most distinguished scientists"
Sincerely,
Sheldon L. Glashow
Nobel Laureate
Foreign Member, Accademia dei Lincei


P.S. sulle dichiarazioni dell'on. Carlucci, evidentemente un po' digiuna di logica e cultura scientifica, mi limito a riportare che nulla vieta a uno scienziato di aggiornare le sue posizioni in ambito di ricerca, o di provare più soluzioni per lo stesso problema; inoltre, il lavoro che il Maiani ha prodotto in collaborazione, che ha avuto in seguito una rilevanza monumentale, non rende il resto della sua produzione scientifica inutile. Anche Dante ha scritto dell'altro, oltre la Divina Commedia, per dire!
Delle non eccellenti doti manageriali del Maiani ho, in effetti, trovato numerose conferme qua e là. Non trovo però alcun movimento della Moratti per "salvare la faccia" ad alcuno; inoltre, Maiani ha terminato serenamente, se pure senza nessun rimpianto, il suo mandato, non ricevendo alcuna seria richiesta di dimissioni.
Semplicemente, a nessuno è venuto in mente di confermarlo.

venerdì 15 febbraio 2008

L'oro verde

Parte da qui una grande campagna per risollevare le sorti del Meridione, combattendo la disoccupazione, la mafia e il crollo delle esportazioni in un sol colpo.

Creiamo zone di autoproduzione di cannabis, esportiamo nel mondo: avremo successo, i prezzi siciliani sono tra i più bassi d'europa, sono ipercompetitivi. Avremo successo, per diventare piccoli imprenditori della cannabis bastano pochi spiccioli. Avremo successo, se questo Stato di Merda difenderà i piccoli coltivatori dalle mafie, invece di perseguirli facendo il loro gioco!

Non c'è bisogno di legalizzare la produzione in tutta Italia, basta farlo qui. Progetto-pilota, il tempo ci darà ragione.