venerdì 29 febbraio 2008

Continuità Programmatica

Direttamente dal programma elettorale di John McCain


giovedì 21 febbraio 2008

La ricerca, la politica: un rapporto difficile

Antefatto: la famosa visita del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza di Roma.
Come molti sapranno, prima della decisione definitiva del Rettore (la cui figura si staglia grandiosamente nel panorama accademico italiano ), alcuni docenti avevano espresso delle perplessità circa l'opportunità della visita del Pontefice con una lettera, firmata da 67 studiosi, tra i quali anche l'illustre fisico Luciano Maiani , il quale era stato nominato da poco per la direzione del CNR.
Seguì la conferma dell'invito, le strombazzate proteste di qualche post-sessantottino, la volpesca rinuncia del Papa, e tutto il solito casino strumentale dei nostri "onorevoli" rappresentanti politici. Ma torniamo alla storia personale del nostro: la sua firma sulla "lettera dei 67" qualche fastidio l'ha provocato, se è vero che il centrodestra ha aperto un allegro fuoco di sbarramento sulla nomina di Maiani presentando due interrogazioni parallele in cui si chiedeva al governo di riflettere sulla scelta alla luce dei recenti comportamenti del prescelto. Alla Camera l’iniziativa è stata di Angela Filipponio Tatarella di AN, al Senato invece è toccato al forzista Franco Asciutti (qui e qui). Alla fine si è deciso per un rinvio della nomina a data da destinarsi in attesa che il ministro Mussi confermi la scelta del fisico. (fonte: NfA)
Giuseppe Valditara, senatore di AN e segretario di una delle due commissioni, ha commentato: "ho pensato che fosse importante questa pausa per rasserenare gli animi e consentire al prof. Maiani di chiarire la sua posizione".
Posizione però abbastanza chiara (si legga il testo) : è evidente che si PRETENDE che il prof. Maiani ritratti.
Lascio a voi le considerazioni su quanto sia moderno, laico e democratico il Paese in cui viviamo.
Ma la vergogna non finisce qui: il 7 Febbraio l'on. Gabriella Carlucci (lei!) scrive una lettera a Prodi, Mussi e alle Commissioni competenti. Riporto integralmente il testo, e la replica del professore che la Carlucci ha citato, e mal gliene è incolto. Si commentano entrambe da sole, immagino.

"Nel proporlo alla Presidenza del CNR Luciano Maiani è stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali.Niente di più falso.Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (Premio Nobel per la Fisica nel 1979) con i quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse.Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio) dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse.Successivamente Glashow addirittura si oppose a che Maiani ottenesse un posto di ruolo al CERN poiché manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore. Cosa, questa, estremamente ridicola.Tutto questo creò un notevole danno di immagine alla Fisica italiana e alla tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza: i famosi “eredi di Fermi” che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevante ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere: Cabibbo è stato Presidente dell’INFN e dell’ENEA, Petronzio è l’attuale Presidente dell’INFN, Parisi ha presieduto il Comitato di Alta Consulenza che ha portato Maiani alla Presidenza del CNR. Maiani è stato Presidente dell’INFN e Direttore del CERN provocando danni devastanti ad entrambe le istituzioni. Particolarmente critica fu la sua gestione del CERN come è dimostrato da numerosi documenti (si veda, per esempio, Nature del 4 ottobre e dell’11 ottobre 2001).Letizia Moratti, allora Ministro della Ricerca, riuscì a risolvere la crisi e impedì una bruttissima figura all’Italia. Da ricordare che Parisi e Petronzio manifestavano nelle piazze italiane contro la Moratti proprio mentre lei si impegnava a salvare la faccia (e non solo) al loro sodale Maiani.Tutto questo non potrà essere dimenticato. Sarebbe pertanto utile per il bene di tutti e, soprattutto, del CNR che Maiani facesse un passo indietro. "
On. Gabriella Carlucci


February 14, 2008
Sr. Romano Prodi, Prime Minister

"Dear Sir:I have been shown the contents of a slanderous letter written to you by Sra. Gabriella Carlucci, MP and dated February 7, 2008. This letter was published in Puglia-Live and has been widely disseminated. It falsely claims that I have questioned the scientific competence of Prof. Luciano Maiani, the recently elected President of the CNR, and had opposed his appointment at CERN. These utterly invidious and untrue allegations were part of a more general attempt to belittle the scientific standing of Prof. Maiani. The letter denigrates his scientific accomplishments over the years and those of his colleagues, Profs. Cabibbo, Parisi and Petronzio, whose work was claimed to have caused serious damage to the image of Italian physics worldwide. Not so!The remarks that Sra. Carlucci attributes to me are wholly untrue and malicious. Prof. Maiani played a key role in our collaboration decades ago, for which he was duly recognized internationally by the awards of the highly regarded Dirac Medal and Sakurai Prize. Maiani’s many research publications have been cited well over 8000 times (not including the 3600 citations to our joint work). I have never written, suggested or thought anything remotely disparaging about the skill and accomplishments of this stellar Italian scientist.The more general arguments in Sra. Carlucci’s letter are equally false, slanderous and malicious. I, and my colleagues worldwide, have the highest regard for the many outstanding contributions of Italian theorists to particle physics, among whom Profs. Cabibbo, Petronzio and Parisi (as well as Maiani) are leading luminaries and indeed may be regarded as ‘heirs to Fermi.’ No event associated with their distinguished scientific careers has ever caused the slightest damage to the image of Italian physics. In the eyes of a foreign scholar, if there is anything that can damage the image of your country’s scientific institutions, it is the vulgarity and deception of this slanderous attempt at denigration of some of your nation’s most distinguished scientists"
Sincerely,
Sheldon L. Glashow
Nobel Laureate
Foreign Member, Accademia dei Lincei


P.S. sulle dichiarazioni dell'on. Carlucci, evidentemente un po' digiuna di logica e cultura scientifica, mi limito a riportare che nulla vieta a uno scienziato di aggiornare le sue posizioni in ambito di ricerca, o di provare più soluzioni per lo stesso problema; inoltre, il lavoro che il Maiani ha prodotto in collaborazione, che ha avuto in seguito una rilevanza monumentale, non rende il resto della sua produzione scientifica inutile. Anche Dante ha scritto dell'altro, oltre la Divina Commedia, per dire!
Delle non eccellenti doti manageriali del Maiani ho, in effetti, trovato numerose conferme qua e là. Non trovo però alcun movimento della Moratti per "salvare la faccia" ad alcuno; inoltre, Maiani ha terminato serenamente, se pure senza nessun rimpianto, il suo mandato, non ricevendo alcuna seria richiesta di dimissioni.
Semplicemente, a nessuno è venuto in mente di confermarlo.

venerdì 15 febbraio 2008

L'oro verde

Parte da qui una grande campagna per risollevare le sorti del Meridione, combattendo la disoccupazione, la mafia e il crollo delle esportazioni in un sol colpo.

Creiamo zone di autoproduzione di cannabis, esportiamo nel mondo: avremo successo, i prezzi siciliani sono tra i più bassi d'europa, sono ipercompetitivi. Avremo successo, per diventare piccoli imprenditori della cannabis bastano pochi spiccioli. Avremo successo, se questo Stato di Merda difenderà i piccoli coltivatori dalle mafie, invece di perseguirli facendo il loro gioco!

Non c'è bisogno di legalizzare la produzione in tutta Italia, basta farlo qui. Progetto-pilota, il tempo ci darà ragione.

martedì 12 febbraio 2008

454 Giorni fa moriva Milton Friedman


Come si può intuire facilmente, non si tratta di una ricorrenza particolare. L'unico spunto è, al più, la lettura di un saggio di Antonio Martino (proprio lui! Ma non stupitevi: anche Henry Kissinger ha scritto saggi interessantissimi, anni dopo aver favorito il golpe militare in Cile!), una specie di "biografia intellettuale di un maestro".
Non mi fermerò, qui, ad analizzare l'opera di uno dei più grandi scienziati sociali di sempre, la cui produzione scientifica è stata di insostituibile valore anche per i colleghi che lo consideravano un avversario dal punto di vista politico. Mi interessa, qui, la fortuna del personaggio, la sua figura nell'immaginario collettivo - se vogliamo chiamarla così, è poetica dell'incomprensione.
Incomprensione perchè, per citare un episodio tra i più significativi, l'attribuzione del Premio Nobel a MF fu non solo criticata a bassa voce negli ambienti progressisti dell'epoca (era il 1976), ma in quasi tutto l'Occidente vi furono anche manifestazioni pubbliche - di piazza - per manifestare dissenso e/o disappunto per la scelta dell'Accademia svedese.
Oggi, inizia a farsi timidamente strada l'idea che "il liberismo è di sinistra", cioè è progressista, è umano; addirittura qualcuno inizia a ricordare che noi italiani, per colpa di un certo Benedetto Croce, siamo gli unici a usare una parola per "liberale" e una per "liberista", creando due concetti semantici laddove ve n'era uno solo, per assecondare il bizantinismo lessicale di un filosofo che, del liberalismo, aveva una visione del tutto particolare.
Alla luce di questa acquisita consapevolezza, ci sembra chiaro quale potrà essere il ruolo dei conservatori di ogni risma, oggi: Statalismo, Discriminazione, Classismo, Religione.
Cos'è un conservatore può ricordarcelo, se serve, F. A. Von Hayek:

il conservatorismo è naturalmente incapace di offrire un'alternativa alla direzione verso cui muoviamo. Può riuscire, grazie alla sua resistenza alle tendenze correnti, a rallentare gli sviluppi indesiderabili, ma, dal momento che non indica un'altra direzione, non può impedire che continuino. E' per questa ragione che il destino del conservatorismo è stato quello di essere trascinato su una via non di sua scelta. Il braccio di ferro tra conservatori e progressisti può solo influire sulla velocità, non sulla direzione, degli sviluppi contemporanei.

Questo, ovviamente, significa che i conservatori sono i più relativisti di tutti, negli schieramenti politici: lo sosteneva già, se non erro, un tale Edmund Burke. Per proseguire nel nostro ragionamento, però, occorre ricordare che il concetto stesso di "progressista" e "conservatore" dipende moltissimo dalla percezione del pubblico. Ad esempio, e continuo ad andare nella direzione del punto, i socialisti e i comunisti del secondo dopoguerra, in Occidente, hanno svolto il ruolo dei progressisti. Indipendentemente dalla condivisibilità di parte o tutte delle loro proposte, loro erano I progressisti. Ma non si capisce dai loro programmi del tempo, bensì dalla residualità di quelli dei loro avversari.
In tutta l'Europa Occidentale, le sinistre non hanno avuto quasi mai in mano il Governo, o ci sono andate ciclicamente (come i socialdemocratici tedeschi): ma non c'è bisogno di un teorico dei giochi per affermare che il loro "governo-ombra" s'è fatto sentire eccome. L'aumento dei servizi e dei trasferimenti - il welfare state - i diritti civili, i diritti politici, sono tutte battaglie condotte "da sinistra", e che sono progredite incessantemente, anche in paesi in cui la sinistra, al Governo, c'è stata raramente, e solo in casi eccezionali e comunque molto brevi (si veda, tipicamente, l'Italia, o la Francia).
E adesso torniamo al 1976, manifestazione di piazza contro Milton Friedman in qualche città europea. Perchè Milton Friedman era visto come un conservatore può adesso apparire più chiaro: bastava il suo progressismo "alieno" a quello mainstream. La sua abissale distanza dal socialismo di matrice statalista lo rendeva inadatto a figurare nel novero degli "amici del progresso".

Oggi, il pensiero di MF fatica a essere etichettato di conservatorismo, sebbene sopravvivano ancora molto forti pregiudizi sul suo pensiero da parte di persone che han letto un articolo su un saggio su un capitolo di "Capitalismo e Libertà". La percezione della residualità delle idee dei "nuovi conservatori" (per l'appunto, siano essi statalisti o baciapile, classisti o razzisti) comincia a farsi strada e la parola "rendita" comincia a diventare più fosca della parola "concorrenza". Non so quanto tempo sia necessario perchè le teorie politiche del Nostro abbiano lo stesso destino delle sue teorie scientifiche, ossia l'accettazione quasi unanime della comunità e il ringraziamento eterno per il contributo. Per adesso urge un'opera di demistificazione, contro chi dipinge un Milton Friedman anarco-capitalista (nella migliore delle ipotesi), o "amico dei padroni" (nella più ridicola delle ipotesi).

PS: urge UNA, una soltanto, piccola demistificazione. Friedman non ha mai considerato "eticamente deprecabile" l'intervento dello Stato. Il suo ragionamento, molto più pragmatico, nasce dalla paura dell'arbitrarietà che discende dal "governo illimitato" conferito dalle moderne istituzioni democratiche - e quindi universalmente legittimate. A differenza di molti altri liberali classici, Friedman è forte sostenitore dell'intervento statale nell'istruzione e nella riduzione delle disuguaglianze, seppure nelle forme dei trasferimenti e non in quella dell'offerta diretta da parte dello Stato. Della quale, giustamente, non intravedeva la necessità, ma comprendeva i limiti: vedi l'impostazione delle scuole e delle università statali sotto il regime fascista, e l'eccezione delle università private.

lunedì 11 febbraio 2008

Coerenza

"Il nuovo partito fondato da Berlusconi in piazza San Babila? Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quel che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi... Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. Se vuole fare il premier, deve fare i conti con me, che ho pure vent'anni di meno. Mica crederà di essere eterno... Lui a Palazzo Chigi non ci tornerà mai. Per farlo ha bisogno del mio voto, ma non lo avrà mai più. Mai. Si faccia appoggiare da Veltroni" (Gianfranco Fini, 18 novembre 2007)



"Abbiamo vissuto l'epoca berlusconiana con un certo qual disagio (...). Le vignette che lo rappresentavano come uno scodinzolante cagnolino intorno a Bush hanno fatto il giro del mondo (...). Non si sottovaluti la portata di queste sue celebri gaffes internazionali" (Il Secolo d'Italia, organo ufficiale di An, 23 novembre 2007)


"Il Cavaliere ha distrutto la Cdl, e ora dovremmo bussare alkla sua porta con il cappello in mano e la cenere in testa? Non siamo postulanti. Io tornare all'ovile? Sono il presidente di An, non una pecora" (Gianfranco Fini, 16 dicembre 2007)



"Condivido la proposta di Berlusconi di dare al popolo del 2 dicembre, al popolo della libertà, un'unica voce in Parlamento. E' una pagina storica della politica italiana: il 13 aprile nascerà un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Partito popolare europeo e quindi alternativo alle sinistre. Mi auguro che gli amici dell'Udc vogliano scrivere questa importante pagina assieme a noi" (Gianfranco Fini, 8 febbraio 2008)

sabato 9 febbraio 2008

Elio e Le Storie Tese - Parco Sempione

Questo video è assolutamente un capolavoro.
L'ascoltatore medio li adorerà per Maccio Capatonda, quello medio di minoranza per la satira sui bonghi che vanno fuori tempo...e poi ci sono i Formiconi, il pezzo di merda, e C=G, che vanno bene insieme alla critica contro i palazzinari che hanno reso l'Isola più simile a Tokyo che al resto di Milano...

Il comizio che vorrei

Per usare lo stile: e in culo a quella checca di Jovanotti e il suo amico Veltroni!!!

(questa è vera grinta riformista)

Un partito con tutta questa gente insieme? Ma non si può fare!






MA CERTO CHE SI PUO':
NEL POPOLO DELLE LIBERTA'

venerdì 8 febbraio 2008

Magic moments

In questi momenti di follia, solo lo Studio Accurato può salvarmi.



Ma ho paura... paura.... del Vuoto di Memoria!